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Il drive-in di Joe Lansdale

Aggiornamento: 19 gen 2020


Joe R. Lansdale

La Notte del Drive-In, copertina.

La prima volta che lessi la trilogia del Drive-in avevo suppergiù 25 anni. Me lo consigliò Jacopo Olivieri, un caro amico fumettista, che fa anche il ghostwriter nel tempo libero, ed essendo fumettista ne ha molto 😂.

Non dubitavo mai dei suggerimenti del buon vecchio Jack, aveva i gusti simili ai miei, ma aveva molta più cultura e sapeva sempre consigliarmi molto bene. Non è morto, sia chiaro, perlomeno non mentre scrivo, uso il passato perché parlo di tempi andati. Comunque, dicevo, non dubitavo mai dei suoi consigli, e così fu quando mi suggerì Drive-in di Joe R. Lansdale.

Lì per lì, diedi per scontato si trattasse di una figata atomica, di quelle da leggere assolutamente. Ma mai e poi mai avrei immaginato che stavo per imbattermi nel libro più stratosferico di sempre.

E improvvisamente capii cosa intendeva Niccolò Ammaniti quando diceva: «se scrivo, lo devo a Joe Lansdale».

Porcammerda! Non credevo che l'immaginazione umana potesse spingersi così oltre. Cioè, lo credevo, ma non sapevo esistesse un modo per mettere tutte quelle inconcepibili visioni in scrittura. 😵



Trama


Drive-in è una trilogia di romanzi, ma essendo molto brevi, e avendoli letti nel libro che li raccoglie tutti, io li considero un unico romanzo. Come tutte le storie di Lansdale (credo, ma mica le ho lette tutte), anche questa è ambientata in Texas.

Parla di tre amici (che poi diventeranno di più) che passano il venerdì sera all'Orbit, un drive-in (i cinema all'aperto degli americani dove si guardano i film dalla macchina) in cui quella sera davano una serie di film horror uno dietro l'altro, rispettivamente Ho fatto a pezzi la mamma (I dismember mama, 1972, di Paul Leder, mai visto 😐), La casa (ovvero il primo dei tre Evil Dead, del 1981, di Sua Maestà Sam Raimi), La Notte dei morti viventi (del 1968, di George Romero, ma non c'è manco bisogno di dirlo), Utensili per l'omicidio (uscito in Italia col titolo di Lo squartatore di Los Angeles, del 1978, di Dennis Donnely, una cagata) e l'immancabile Non aprite quella porta (The Texas chainsaw massacre, lo slasher più famoso di sempre, del 1974, di Tobe Hooper). Insomma, una bella carrellata di sangue e frattaglie, come si suol dire. 😂

Comunque sia, già dal primo film, all'Orbit accade qualcosa che lascia sgomenti tutti i presenti – allerta spoiler. Una cometa rossa precipita sul drive-in, sorride a tutti e poi se ne torna da dov'è venuta.

...

😐

...

Proprio così.

Ora, cosa significhi questa scena, non ne ho idea. Ma è ciò che accade. E da quel momento in poi, tutti i presenti si avviano verso la degenerazione più estrema, tra motociclisti impazziti, atti di cannibalismo insensato, dove genitori uccidono i propri figli per cibarsene, assurde mutazioni, tipo due amici fusi assieme per dar vita al regno di terrore del Re del Popcorn, e persino i dinosauri, in un incalzante vortice di scrittura creativa al di là di ogni immaginazione. 🤩


Insomma, Drive-in è da leggere assolutamente, ammesso che ne abbiate il coraggio, s'intende 😏. Sarebbe fico anche farci un film – un film molto estremo – ma credo sia dura illustrare certe scene con il linguaggio del cinema senza scadere nel trash... 🤔

Drive-in rappresenta senza dubbio quel libro che mi ha detto: «Elia, vai tranquillo, scrivi pure tutto ciò che ti passa per la testa, e se qualcuno ti darà del matto, tu mandali da me, perché solo dopo avermi letto, potranno capire il vero significato di quel termine».

Ecco, questo mi ha detto. 😐


Di seguito, altre copertine della serie Drive-in, tra libri singoli, antologie e fumetti (eh sì, ci hanno fatto pure il fumetto)

Mucho Mojo


Una nota particolare va ad Hap and Leonard, i due personaggi più celebri della letteratura di Lansdale, sui quali ha scritto ben 17 libri, uno più fuori dell'altro.

Amazon Prime Video ci ha fatto la serie tv (o forse la trasmette e basta, che mi frega, l'importante è che esista!), con James Purefoy (Solomon Kane, Resident Evil, The Following) nella parte di Hap Collins e Michael Kenneth Williams (Assassin's Creed, The Public, La notte del giudizio) nella parte di Leonard Pine.

La serie, ora alla terza stagione (ossia il terzo libro), è un inno al tarantinismo più sanguinolento, ma le storie sono dei veri e propri drammi popolari, ambientati in quelle sperdute cittadine texane, dove razzismo e discriminazione sessuale sono all'ordine del giorno, dove la droga vanta più morti delle guerre, e dove le pallottole rappresentano "la libertà". Leonard, oltre che nero, è gay, e questo non piace ai suprematisti bianchi con cui tutti i giorni si scontra. Ma Leonard è anche un soldato, uno tosto, con le palle grandi come pianeti, è duro da buttare giù. Hap, il protagonista ufficiale, per così dire, che nel libro sarebbe il narratore (ovvero Landsale stesso), è un tipo alla buona, sveglio e intelligente, ma rassegnato all'idea di trascorrere la propria esistenza in quella topaia, che comunque a lui piace. Anche lui è uno tosto! E puntualmente, i due amici rednek si infilano in situazioni ben più grosse di loro, tra serial killer di bambini, stupratori seriali e assassini di massa...

Hap and Leonard, ricordateveli se vi imbattete in un loro libro, o se per caso siete abbonati ad Amazon Prime... 😎


 

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