top of page

Borderlands 4



Borderlands, da videogioco a film


Borderlands è il mio sparatutto preferito, FPS per gli addetti ai lavori, esattamente come «frame per second», ma che sta per «first-person shooter». Nemmeno i colossi tipo Call of Duty, Fallout, o Battlefielda parer mio – reggono al confronto. Questo perché la serie videoludica della Gearbox vanta una scrittura creativa libera e politicamente scorrettissima, un po' alla Deadpool se vogliamo. E nonostante sia un gioco open world, le storie restano divertenti e trascinanti, con dialoghi brillanti che fanno scompisciare dalle risate. Per non parlare del caratteristico design, realizzato con un cel-shading sbalorditivo – Per i non addetti ai lavori, il cel-shading è un tipo di texturizzazione 3D che imita il cartoon 2D, dando l'impressione (alla larga) che le animazioni siano disegnate a mano.


Borderlands 2, il più premiato (nel 2025 uscirà il 4)
Borderlands 2, il più premiato di sempre (nel 2025 uscirà il 4)

La storia (in soldoni)


Per raccontarla tutta non basterebbero dieci libri, ma cercherò comunque di striminzirla in poche righe. Dunque, siamo a Pandora, un pianeta ostile pieno di criminali e di creature che vogliono farti a pezzi. In realtà, successivamente i pianeti diventeranno molti di più, ma Pandora rimane il cardine diciamo. Noi vestiamo i panni di un cacciatore della criptao cacciacripta come hanno optato per l'ultimo capitolo, evitando così il genere – una specie di cacciatore di tesori specializzato nel saccheggio di cripte della la civiltà Eridiana, la specie aliena che creò l'universo. A tal proposito, come ho dimostrato più volte, la mitologica teoria degli Antichi Astronauti (gli Anunnaki di Stichin, gli Ingegneri di Alien, i Progenitori di Star Trek, gli Elohim di Anunnatrix, e così via) torna spesso e volentieri in tutte le saghe di fantascienza. Comunque sia, il nostro compito è di farci strada a suon di proiettili elementali e stermini di ogni specie, saccheggiare tutto ciò che possiamo trasportare, scovare quelle stramaledette cripte, abbattere il mega-guardiano di turno e saccheggiare nuovamente.


Gli Eridiani, "ingegneri della vita", ma anche dei grandissimi figli di p...
Gli Eridiani, "ingegneri della vita", ma anche dei grandissimi figli di p...

Inutile dire che non è così semplice e che nel mezzo ce ne capitano di tutti i colori, bande di predoni, multinazionali di armi, robot giganteschi, cacciatori di taglie e mostri alieni di ogni tipo, molti dei quali hanno ispirato molti film e serie tv (ad esempio il demogorgone di Stranger Things, palesemente uno skag). Insomma, Borderlands è uno spasso autentico e genuino, realizzato da Creativi strafatti di solo dio sa cosa.



ree

Il 4° Capitolo


Beeeeeh, che dire? Magnifico! Il gameplay e la grafica sono spaziali, niente caricamenti tra una mappa all'altra, a parte qualche sporadica location qua e là. I personaggi spaccano, soprattutto Vex, la sirena, con cui ho finito il gioco, davvero potente.

Ci troviamo stavolta su un nuovo pianeta, Kairos, governato da un tiranno maniaco del controllo, il Cronocustode, e il nostro compito è, manco a dirlo, detronizzarlo con tonnellate di piombo.

A contrario dei predecessori, non è strapienissimo di attività collaterali, spesso le più divertenti, ma forse dipende dalle uscite dei diversi DLC – che, per inciso, ho già acquistato, pertanto datevi una mossa! – ma nel complesso, rimane un gran prodotto, un gioco che non intende assolutamente calcare le mode pseudo-cinematografiche, ma che sa cosa vuole e dove vuole andare, quindi sì, migliora, evolve, ma che va dritto per la sua strada. L'HUB è decisamente migliorato, fare soldi e ripulire l'arsenale nel magazzino diventa più rapido, la campagna in solitaria è devastante, restano le battaglie online e la coop con schermo condiviso. Mi aspetto che aggiungano sempre nuove sfide e nuove follie, almeno quanto il terzo (che per il momento rimane il mio preferito, ma solo perché lo so a memoria).

Che dire, raga, è Borderlands, cazzo!



ree



Il Film del 2024


La locandina del film Borderlands di Ely Roth, uscito in agosto (2024)
La locandina del film di Roth, uscito in agosto (2024)

Avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare un cult, a partire dal regista Ely Roth (Cabin Fever, Hostel 1 e 2, Planet Terror, nonché "L'Orso Ebreo" di Bastardi Senza Gloria di Tarantino) e da Jack Black nel ruolo di ClapTrap, il robottino più rompipalle da sempre simbolo della serie. Dopodiché, il cast è stato anche il motivo della freddura con cui i fan hanno accolto il film, me compreso. Cate Blanchet nel ruolo di Lilith è opinabile, ma non determinante; Kevin Hart nei pani di Roland ci può anche stare, giusto per sottolineare l'attitudine comedy a chi non conosce il videogame; e vada pure per le attrici che interpretano Moxy e Tiny Tina... Ma Jamie Lee Curtis nei panni della Tannis nooooo... 😱


Jamie Lee Curtis/Tannis
Cioè, voglio dire, daaaaiiii....

Per carità, io adoro Jamie, che grazie agli Halloween di Carpenter venne consacrata come la regina dell'urlo. Ma ormai c'ha na certa, mentre la Tannis è una bella gnocca dai capelli corti che ogni gamer, etero o lesbica che sia, vorrebbe farsi 😍. Ma vederla in versione nonna è stato un duro colpo da digerire. Senza contare che non ha avuto lo spazio che avrebbe meritato.


Ma capisco le esigenze di produzione, soprattutto per un film destinato a tutti, non solo ai fan. Il fatto è che a sentenziare il giudizio negativo è stata anche la narrazione. La storia fa acqua da tutte le parti, a causa soprattutto della mancanza di molti personaggi secondari, ma importanti a fini narrativi, come Scooter, sua sorella Ellie, il Dr Zed, Mordecai, Brick, così come mancano molti collegamenti, oggetti, mostri, mezzi e ambientazioni che avrebbero fatto la differenza.


La mitologica Ellia, figlia di Moxie, sorella di Scooter...
La mitologica Ellie, figlia di Moxie, sorella di Scooter.

Insomma, come capita spesso nell'industria di Hollywood, pare che il film sia stato chiuso in fretta e furia pur di rispettare assurde scadenze dettate dai markettari senza scrupoli della Eagle Pictures (che rimane pur sempre una garanzia per la scifi e l'horror), noncuranti che il risultato sarebbe stato un flop planetario. Per questo non me la sento di addossare la colpa al mio omonimo regista, che ritengo sia uno dei più grandi creativi della Hollywood contemporanea, e sono certo che ce l'abbia messa tutta per realizzare il film di Borderlands, di cui lui stesso è da sempre un grande fan. Ma contro un plotone d'esecuzione di sciacalli, nemmeno l'Orso Ebreo poteva farci granché.

Ossequi.




Trailer del film di Ely Roth:





Trailer di Anunnatrix: Operazione Diluvio di me medesimo:





bottom of page