Se potessi andare indietro nel tempo a dire al me stesso diciottenne che un giorno avrei insegnato nello stesso liceo che stavo frequentando, non ci avrei mai creduto. Eppure, penso a quanto avrei voluto, a diciott'anni, che un esperto nel settore fosse venuto ad insegnarci così tante cose. Ma negli anni '90, gli "esperti nel settore" non condividevano con nessuno quello che conoscevano, la concorrenza doveva essere mantenuta al minimo indispensabile, i segreti del mestiere erano sacrosanti e, in ogni caso, a differenza di oggi, il mondo del video non era esattamente accessibile a tutti...
Con le classi 4ªH e 5ªH dell'indirizzo multimediale, sono riuscito laddove temevo di fallire. La sfida era grande: riuscire a far realizzare ad ogni studente un proprio video trailer sul liceo, ma collaborando in una troupe ben precisa, i cui ruoli venivano scambiati ad ogni take. Uno spasso, per me che supervisionavo, il panico, per gli studenti. Eppure, stress by stress, ho visto una cinquantina di giovanissimi darsi da fare, ingegnarsi, provare, disperarsi e risprovare ancora, fino a quando non ce l'hanno fatta! Idea, pre-produzione, storyboarding, shooting, editing, post-produzione e diffusione mediatica: sono questi i tempi affrontati sul campo da tutti gli allievi. Alcuni di loro spiccavano per le intuizioni, altri per la tecnica, altri per le capacità organizzative, altri ancora per la sensibilità registica. Com'è giusto che fosse, a ognuno la propria indole. Per quanto mi riguarda, è stata un'esperienza fantastica, ho conosciuto ragazzi davvero in gamba, che spero di rivedere presto, al mio fianco magari, o al fianco della concorrenza, non importa, ne sarei comunque orgoglioso. Perché non c'è soddisfazione migliore, per il maestro, di quando l'allievo lo supera.
S
Ringrazio la professoressa Daniela Bressanelli e il professor Giuseppe D'Amico per la grande apertura mentale e peachstudio.it per il supporto tecnico.