top of page
Immagine del redattoreElia Cristofoli

Marketing e Pubblicità, trova le differenze



Quante volte hai usato, o hai sentito usare, il termine marketing come sinonimo di pubblicità? Scommetto che prima che ti ponessi questa domanda, ignoravi che ci fosse una differenza. Perlomeno, è così per molti profani, e purtroppo, non solo per loro...

Una volta per tutte: marketing e pubblicità NON SONO sinonimi, ma due cose ben distinte.



Facciamo chiarezza


Il marketing è un ramo dell'economia. Esatto, hai letto bene, dell'economia, hai presente quella cosa tediosa di cui parlano al tiggì, inquadrando vecchi ministri imbolsiti con giacche consunte e cravatte dalle improbabili fantasie? Ecco, quella roba lì. Se il marketing fosse una scienza – e per molti lo è – si chiamerebbe qualcosa del tipo «mercatologia». In pratica, il marketing (abbreviato MKT) è una disciplina che studia i mercati di riferimento, o per meglio dire i target di una determinata impresa, nonché un miliardo di altri dati aziendali, che per i comuni mortali sono una noia assoluta, ma che per chi ha un'attività sono preziosi più del pane. Come potete osservare dalla foto sopra, regolarmente licenziata da Adobe Stock per l'occasione, i markettari, come sovente vengono definiti quelli che si occupano di mkt, sono perlopiù uomini ingiaccacravattati o donne in tailleur pancia-in-dentro-petto-in-fuori. Afferrato il concetto? Bene, ora passiamo all'altra parola...


La pubblicità è invece un ramo della comunicazione, il cui scopo è perseguire e raggiungere gli obbiettivi dettati... dal marketing, appunto. Praticamente, o per meglio dire idealmente, la pubblicità viene dopo il marketing. I dati raccolti dalle analisi di mercato, infatti, sono utili tanto ai markettari, quanto ai pubblicitari, i quali non avrebbero né gli strumenti, né le competenze (né la voglia) per raccattare quegli stessi dati.

E si aggiunga che, a contrario dei markettari, i pubblicitari sono molto meno impettiti, anzi, tendono a vestirsi di nero, ma mica per fare i black-bloc, più che altro per evitare di perdere mezzore a scegliere tra futili abbinamenti cromatici. Inoltre, i più creativi fra loro, tendono a divertirsi con poco, per esempio imitando un crane con una Reflex montata su un gimbal e un monopiede da due metri, come il tizio nella foto qui sotto, il quale, per inciso, sono io. 😇


E la strategia?


Quella dipende, se ne occupano entrambi, in maniere diverse, ma non è questo l'articolo adatto per affrontare il tema. Ora mi interessa solo distinguere il mkt dalla pubblicità.



Esempio pratico


Hai un calzaturificio, ma hai sempre venduto a terzi, i quali prendono le tue scarpe, ci schiaffano sopra il loro logo e se le rivendono a dieci volte tanto rispetto al prezzo che gli hai fatto tu. E ne vendono un porcaio! Perché i loro prodotti, che in realtà sono i tuoi, piacciono molto e la gente ne compra a vagonate. Così decidi che è finalmente giunto il momento di lanciare un tuo brand.


Allora, la prima cosa da fare è quella di capire quante scarpe produrre e quante devi venderne per fare i soldi che vorresti fare. Perché diciamocelo, se imprendi, lo fai principalmente per fare soldi. A questo punto, occorre stabilire il target di riferimento, ossia chi siano i tuoi potenziali clienti. Ed è qui che entra in gioco l'esperto di marketing.

Se è bravo, ti aiuta a stendere un buon business plan, intercettando il tuo target e il tuo prodotto di punta, quello sul quale spingere l'acceleratore.


Ora sei pronto per promuovere il prodotto. Ma per definizione, il markettaro non è un creativo. Egli lavora coi numeri, mica con la fantasia! Quella «è roba da creativi», appunto, da gente con la testa tra le nuvole, come si suol dire. Insomma, devi affidarti a un pubblicitario. Nota bene: quando dico markettaro o pubblicitario, intendo anche agenzie marketing e agenzie di comunicazione, dipende sempre dall'entità della cosa.


Nella migliore delle ipotesi, il markettaro spiega al pubblicitario gli obbiettivi aziendali, gli mostra il prodotto da promuovere e gli racconta per filo e per segno la personalità a cui è rivolto. Bene, dice il pubblicitario, ho già l'idea! – cioè, è ciò che direi io, normalmente un pubblicitario la tira un po' più per le lunghe... 😂



Ergo


Amica o amico lettore, quando senti sviluppatori web, videomaker o grafici riempirsi la bocca con paroloni del tipo social media marketing, video marketing, o marketing advertising, ebbene, sappi che, sovente, si tratta solo di paroloni, appunto, il cui significato è pari alla fuffa che ti vogliono propinare. 😇


Per quanto mi riguarda, un po' di marketing lo mastico. Sono ormai vent'anni che lavoro nella comunicazione, quindi di uffici mkt ne ho bazzicato giusto qualcuno. E fortunatamente, salvo rare eccezioni, mi sono quasi sempre interfacciato con direttori mkt davvero preparati, gente con le palle, che sapeva quello che voleva e come ottenerlo. Un ufficio mkt come si deve è una manna dal cielo per un creativo come me, perché mi conferisce quegli strumenti e quelle linee guida precise su cui basare la mia creatività.


Tornando all'esempio del calzaturificio, quindi, dopo un'attenta analisi, il markettaro di turno potrebbe dirmi qualcosa del tipo:

Guarda Elia, le scarpe sono queste, mocassino in pelle scamosciata, costo 450 € al paio, target di riferimento uomo, italiano e francese, mezza età, reddito annuo dai 50 ai 90 mila, guida un AUDI, o al massimo una BMW di fascia media, istruzione avanzata, fa l'avvocato, o il medico, ama fare jogging, l'hard rock e il sushi.

Naturalmente, non è sempre così. Ma è chiaro che informazioni così dettagliate possono agevolare sensibilmente il processo di creatività che porta poi ad uno spot, o ad un'intera campagna pubblicitaria. Innanzitutto, mi permetterebbero di escludere a prescindere chiunque non rientri nella categoria. Voglio dire, sarebbe inutile puntare su un pubblico femminile, o adolescenziale, quando è palese che non rientra nel target, no? 🤨


Ecco, questa è (in sintesi) la sinergia tra marketing e pubblicità, due cose diverse ma complementari, e vengono sempre in questo ordine preciso, prima il mkt, poi la pubblicità. All'inverso non avrebbe senso. Perché il marketing traccia il solco per la strada da seguire, la pubblicità la asfalta. 😂😂😂


Beh, più o meno. 😐

39 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page