Premessa: ALLERTA SPOILER
In qualità di persone libere, potete decidere di vostra spontanea iniziativa se proseguire nella lettura, o se evitare. Pertanto, se non avete ancora visto il film e intendete comunque leggere la recensione di seguito, non mi frantumate gli zebedei per avervi rovinato la sorpresa. Perché ve la sareste rovinata da soli. Amen.
La strategia di Marketing
Parto subito parlando di una cosa che mi tocca da vicino, la strategia di marketing che si cela dietro alla promozione del film, perché si tratta della vera e propria genialata che ruota attorno a tutto l'ambaradan.
Come sapete, è da oltre un anno che in rete martellano rumors (in gergo, notizie che circolano insistentemente senza mai essere ufficializzate) e trailer fai-da-te (almeno apparentemente) attorno a un'eventualità così improbabile, ma così figa, così stratosferica, da attirare l'attenzione di tutti i fan. Si tratta della presenza mai confermata di tutti e tre gli attori che hanno personificato l'arrampicamuri a partire dal 2002 ad oggi, in ordine:
Tobey Maguire (Spider-Man, 2002, Spider-Man 2, 2004, Spider-Man 3, 2007)
Andrew Garfield (The Amazing Spider-Man, 2012, e The Amazing Spider-Man 2, 2014)
Tom Holland (Spider-Man: Homecoming, 2017, Spider-Man: Far from Home, 2019 e quello preso in causa, Spider-Man: No Way Home, 2021, nonché le varie apparizioni sugli ultimi Avengers).
«Sarebbe una bomba atomica!», abbiamo pensato più o meno tutti. Decisamente qualcosa di colossale e mai visto prima. Impossibile! Non lo farebbero mai... 😅
Sopra: uno dei tanti "fan trailer" (diciamo così) dove appaiono i tre Spider-Man assieme...
E invece l'hanno fatto. L'hanno fatto eccome! 🥳
Vi giuro che, seppur ci speravo con tutto me stesso, non ci ho voluto credere fino all'ultimo. Fino al momento in cui, dal portale aperto casualmente da Ned, anziché Holland, appare Andrew, il mio Spidey preferito 😍. Al cinema è esploso un boato di stupore misto felicità. E la cosa geniale, è che la scena è stata pensata e montata proprio per lasciare spazio a questo tipo di manifestazioni di stupore. Qualche secondo di «cosa sta succedendo» prima di tornare a far parlare i personaggi...
La seconda botta arriva poco dopo, quando allo stesso modo appare Tobey, in abiti civili, invecchiato di vent'anni, coi capelli radi, ma sempre con quei suoi inconfondibili occhi felini. Sto giro, il boato di meraviglia è stato doppio.
Da quel momento in poi, si capisce che tutto era stato perfettamente congegnato e programmato dalla mente diabolica di Kevin Feige, il presidente "mega-direttore galattico" della Marvel Studios.
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Infatti, se allontaniamo lo sguardo da Spider-Man, in modo da vedere tutta la mappa dell'MCU (Marvel Cinematic Univers), potremmo gradualmente prendere coscienza di come tutto fosse stato puntigliosamente congegnato per preparare gli spettatori a questa svolta epocale. Chi (come me) ha letto (e continua a leggere) i fumetti della Marvel, non è estraneo al concetto di multiverso.
Il film sul Doctor Strange (2016) non poteva che aprire uno squarcio sui vari mondi al di là del nostro, proprio come nei fumetti. Da bambino adoravo Strange, roba che Harry Potter scansati!
Con la saga degli Avengers abbiamo avuto un ulteriore assaggio di tutto questo. E che assaggio! 😅
Ma il vero punto esclamativo è precipitato con la meravigliosa serie su Loki (Disney+, 2021), dove il dio dell'inganno si trova ad aver a che fare con la TVA, la Time Variance Authority, una società segreta che veglia sulle realtà parallele e sulle varianti di super-tizi che circolano nei vari mondi. Hanno persino introdotto la variante Loki dei fumetti, vecchio, pelato e con l'orrenda calzamaglia verde-gialla. Chi l'avrebbe mai detto!
Ma questa roba del multiverso, ripeto, mica se la sono inventata di sana pianta per il cinema e la tv. Proviene dai fumetti. Basti pensare alle decine di collane di Spider-Man alternativi: Amazing Spider-Man, Ultimate Spider-Man, Superior Spider-Man, Spider-Man 2099, Spider-Girl, Miles Morales Spider-Man, Spider-Man Noir, l'Uomo Ragno con sei braccia, Spider-Man Killer, e via con una lista lunghissima, mica me le ricordo tutte. E il bello è che tutti questi Spider-Man non è raro che si incontrino, che si alleino o che combattano fra loro. È impossibile star dietro a tutto. E non parlo della quantità di denaro che occorrerebbe, perché un milionario potrebbe anche permetterselo. Il problema è che una vita non basterebbe per leggere tutti quegli albi a fumetti. Per non parlare delle quaranta milioni di saghe parallele degli X-Men, roba da farti scoppiare il cervello. 🤯
Insomma, questo per dire, che era tutto già scritto. Da decadi. Ma questo, solo i lettori dei fumetti Marvel potevano aspettarselo. O quanto meno, sperarlo...
Tornando alla strategia di comunicazione, devo ammettere che è stata straordinaria. Mi immagino la Marvel che recluta schiere di blogger e di vlogger, affinché montino trailer fai-da-te che ammucchino i vari Spider-Man, per poi farli uscire come fossero solo dei comuni fan-trailer, ma capaci di dar vita a chiacchiere su chiacchiere, fino alla botta finale, quando si scopre che, in realtà, sarebbe stato davvero così. Geniale!
Naturalmente, immagino anche gli sgherri della Marvel che a questi stessi blogger fanno firmare accordi di riservatezza dove sta scritto a caratteri cubitali che, in caso di violazione, la pena prevista sarebbe la disintegrazione dalla faccia della Terra. 🤣
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I buchi di sceneggiatura
Premetto che il film è una bomba atomica, e che dei buchi di sceneggiatura me ne sbatto altamente. Tuttavia, da fan accanito quale sono, trovo corretto, come usasi dire in gergo tecnico, cagare un po' il cazzo. 😐
Buco 1, e i social?
Il film inizia dalla fine del film precedente, quando Mysterio (Jake Gyllenhaal, quanto mi sta sulle palle 'sto attore) rivela al mondo l'identità segreta dell'Uomo Ragno. Così, vediamo il faccione di Peter Parker ovunque, sui giornali, in tv, sui led wall, sui social, ripreso dai suoi compagni di scuola e dai passanti. Insomma, tutto viene scrupolosamente documentato, esattamente come avverrebbe nella realtà. Dopodiché, il buon vecchio Doctor Strange (l'ottimo Benedict Cumberbatch) lancia l'incantesimo per far dimenticare l'identità di Spider-Man al mondo, o meglio, ai mondi. Ma attenzione, non mi riferisco all'incantesimo iniziale che incasina tutto il multiverso, bensì a quello finale, che sancisce la definitiva perdita di memoria da parte di tutti, Doctor Strange incluso.
Ebbene... che fine hanno fatto tutti quegli articoli di giornale, quei post sui social, quelle riprese video eccetera? Voglio dire, ok, tutto il mondo può anche dimenticare l'identità di Spider-Man, ma gli basterebbe una scrollata su Instagram per ricordarsela. 😐
Certo, si può supporre che, nell'incantesimo, il Signore delle Arti Mistiche abbia incluso anche la cancellazione definitiva di ogni prova possibile e immaginabile sull'identità di Spider-Man. Se così fosse, avrebbe dovuto perlomeno accennarlo, anziché darlo per scontato. Perché non so voi, ma io me lo sono chiesto. E mi sono immaginato MJ che, dopo aver salutato uno sconosciuto Peter Parker che è appena stato nel bar in cui lavora a pigliarsi un caffè, poi apre il cellulare, scrolla le foto e ciao incantesimo, tipo perché ho le foto di quel tizio sul mio telefono, e perché è vestito da Spider-Man?
2. La questione Osborn
Quando tutti e i cinque villains (e non sei come i celebri Sinistri Sei dei fumetti) sono imprigionati nelle celle magiche dello scantinato del Sancta Sanctorum di Strange, il Dottor Octavius (Alfred Molina, attore gigantesco) riconosce giustamente Norman Osborn (Willem Dafoe, altro attorone). A quel punto però, mi sarei aspettato che Electro (Jamie Fox) e Lizard (Rhys Ifans) replicassero qualcosa del tipo «cazzo dici, quello non è Norman Osborn», dato che nella loro realtà il magnate della tecnologia farmaceutico-militare era interpretato da Chris Cooper, che a tutti può somigliare fuorché a Willem Dafoe.
Beh, a dirla proprio tutta, nessuno somiglia a Willem Dafoe. Quella faccia ce l'ha solo lui. 😅
Comunque, a parer mio si tratta di noncuranze piuttosto trascurabili. Le ho scritte solo per togliermi il sassolino dalla scarpa. Un sassolino manco così fastidioso. Anzi, ritiro tutto, dimenticate di averle lette! 😂😂😂
Recensione vera e propria
Il film vanta di un ritmo in crescendo all'altezza di Avengers: Endgame. Non molla un attimo. Persino i momenti sentimentali tra Peter e MJ ti inchiodano alla poltrona, perché sai che da un momento all'altro accadrà qualcosa di esplosivo. E accade!
Non parlo degli effetti speciali perché si sa che sono il top. D'altronde parliamo dei Marvel Studios della Disney, mica della Asylum! 😂
Naturalmente, la cosa più bella è vedere i tre Spider-Man combattere assieme contro i loro storici nemici. Un'ora di trascendenza assoluta, e se osservate gli spettatori in sala, faticherete a distinguere gli sguardi dei padri dagli sguardi dei loro figli, entrambi inebetiti da cotanta magnificenza. 🤤
Spider-Man è sempre stato un personaggio amato perché è vero. I problemi di Peter Parker sono gli stessi problemi della gente comune, che deve tirare a campare per arrivare a fine mese, e pagare l'affitto, e le bollette, e poi l'amore e le sue complicazioni, e la testa fra le nuvole, perdere l'autobus, e soffocare le proprie ambizioni per un bene più grande, senza che nessuno lo sappia. E non parlo di salvare il mondo, ma anche, che so, sacrificare il proprio futuro per la nascita inaspettata di un figlio, per esempio. In un modo o nell'altro, se ci pensate bene, tutti noi "persone normali" lo facciamo. In continuazione.
Spider-Man piace a tutti perché Spider-Man sono io, sei tu, sono loro. Tutti noi siamo un po' Spider-Man. Ma la stessa cosa non si può dire degli altri supereroi (Marvel o DC che siano), perché si tratta spesso di mega scienziati come Bruce Banner/Hulk, o di super ricconi come Tony Stark/Iron Man o Bruce Wayne/Batman, o alieni come Superman, o addirittura veri e propri dei come Thor. Forse Ant-Man genera un'empatia simile a quella di Spidey (e fatalità è un altro "uomo insetto"), ma quello del "poveraccio" Scott Lang, non quello di Hank Pym che è un altro super scienziato.
Ma Spider-Man è Spider-Man, non c'è niente da fare! E il grande successo è dovuto in parte anche al design unico del suo costume, con quegli occhioni grandi grandi e quei colori così sgargianti. E pensate che è così dal lontano 1962...
Spider-Man: No Way Home è un film per bambini. È un film per adolescenti. È un film per adulti. È un film per tutti. Anche per chi non ama i film sui supereroi.
Lo considero come uno dei più bei film della Marvel. Un film capace di aprire nuovi orizzonti sull'universo della Casa delle Idee, come viene da sempre definita. Perché grazie al principio del multiverso, d'ora in avanti, potranno realizzare film e serie tv senza alcuna remora. Potranno introdurre tutti quei personaggi strafichi che altrimenti sarebbero risultati indigesti a un pubblico digiuno da fumetti. Ma soprattutto, d'ora in avanti potranno cambiare attori e storie a piacimento, senza dover dare per forza spiegazioni di alcun tipo. Basterà dire: «è una realtà parallela». Taaak 😎🤙🏻
Elia Cristofoli, 2021.
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L'omaggio
Di seguito, la mia illustrazione tributo a Spider-Man: No Way Home. Come vedete, rappresenta i tre arrampicamuri con i loro "costumi d'ordinanza". L'ho disegnata da zero il giorno dopo che ho visto il film (che ho visto il giorno d'uscita), su una tavola di 6000 pixel a 300 dpi, con l'ormai mitico Clip Studio Paint.
Qual è il vostro Spidey preferito? Il mio è quello interpretato da Garfield...
Ed ecco un po' di retroscena, per così dire:
© Elia Cristofoli 2021
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