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Utòpia © Elia Cristofoli 2020
Utòpia logo

*progetto non-finito*

di Elia Cristofoli


UTÒPIA

 

“Gli uccelli nati in una gabbia pensano che volare sia una malattia.”

Alejandro Jodorowsky


Premessa

 

La pandemia di COVID-19 ha risvegliato in molti di noi la primordiale paura di morire, innescando una forte preoccupazione per un futuro che appare sempre più incerto. Il lockdown di marzo-aprile-maggio 2020 ci ha segregati in casa, ci ha stremati e ci ha ridotti "alla fame" – non tutti, naturalmente.

In questo periodo, ho ascoltato le opinioni più disparate e ho letto qualsiasi cosa a riguardo. Verità mal comunicatecomplotti e contro-complotti. Ma ho sempre tenuto il becco chiuso. Non tanto per timore di peccare di tuttologia o di perdere qualche "amicizia". Più che altro per evitare i vili algoritmi dei social media, sempre pronti a propinare il peggio del peggio per assecondare l'ego umano, avido di fake news e di realtà alternative pur di soddisfare il proprio fabbisogno di ragione.

Utòpia, © Elia Cristofoli 2020

 

Ma starmene zitto non è mai stata la mia specialità. Più tacevo, più cresceva in me la voglia di gridare. Dovevo fare qualcosa al più presto, o sarei esploso...

🤯

Così, mi balenò l'idea di realizzare qualcosa a riguardo, qualcosa che mi permettesse di affrontare l'argomento in maniera diversa. Un altro libro?, pensai, ma ne hai appena pubblicati tre nel giro di tre anni, non mi sembra il caso. Però, dato che tutti continuano a chiederti perché non fai mai un fumetto, magari, forse...

😇

Utòpia © Elia Cristofoli 2020

Una delle mie tavole preferite. Ha richiesto un intero weekend di lavoro. Tutto quello che vedete è stato disegnato a mano libera da me. Sì certo, in digitale, ma non cambia nulla. A parte che non sporca e non inquina.


Una community utòpica

 

Iscriverti alla community utòpica non ti costa nulla. Ma per me è importante. È importante perché sono un autore indipendente. È importante perché sto cercando i fondi necessari per terminare l'opera al massimo dei livelli. E una solida community costituisce la base su cui investitori e sostenitori basano le loro azioni. Virtual Land è una startup veronese dall'etica futuristica che sta mettendo a disposizione i suoi translater per le lingue inglese e spagnola, i suoi avvocati, commercialisti e co-autori, poiché crede fortemente nel progetto, e nei prossimi mesi lancerà una campagna di funding per la ricerca di investitori etici da tutto il mondo. Per questo mi farebbe piacere se tu (sì, proprio tu che stai leggendo) facessi già parte della community prima che tutto questo accada. Iscriviti, dunque, non ti tartasserò di email. Se sei arrivato a leggere fino a qui, significa che un po' ci credi anche tu.

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Trama (NO SPOILER)

 

Siamo nel 2035, o giù di lì, in un mondo profondamente trasformato. Il cielo è sempre nero e denso di nuvoloni che non scaricano mai. I polmoni verdi del mondo sono stati quasi del tutto deforestati per lasciar spazio agli allevamenti intensivi dei mega fast-food. La carenza di ossigeno e la proliferazione di virus in continuo mutamento hanno dato il via ad una serie di pandemie sempre più aggressive, falciando milioni di persone e mortificando i sopravvissuti. È il caos e per tenere a freno l'anarchia crescente, i governi hanno ricorso a misure severissime, spesso imponendo regimi dispotici e distopici.

Utòpia, © Elia Cristofoli 2020

In Utòpia anche gli animali sono costretti ad indossare le maschere antigas...

 

In sostanza, senza spolierare la storia, mi sono immaginato uno scenario nel quale certi complottisti ci avevano in qualche modo "azzeccato". Tuttavia, che complotto sarebbe se dietro ad esso non si celasse un contro-complotto? Ed è qui che entra in scena UTÒPIA, la rivoluzione che cambierà per sempre le sorti dell'intero pianeta. Se in meglio o in peggio, sarà una sentenza che spetterà ai posteri... 

Utòpia, © Elia Cristofoli 2020

Disegnare le architetture è una delle cose che mi divertono di più. Questa è Times Square. Ci ho messo un giorno intero a finalizzarla.

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— ANEDDOTO —

Perchè l'accento sulla «o»

Utòpia si legge con l'accento sulla o, ci tengo a precisarlo. Perché vuol essere un omaggio a L'Utopia (1526) di Thomas Moore, o Tommaso Moro, com'erano soliti italianizzare a quei tempi. L'Utopia è un romanzo in cui l'umanista racconta di un'isola nella quale le persone vivono in una civiltà utopistica. Nelle prime versioni italiane, l'accento della pronuncia era sulla «o», ed ho voluto mantenerlo per differenziarlo dalle tante "utopia" che scorrazzano qua e là, con le quali questo romanzo grafico non ha nulla a che fare.

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In questa gallery puoi osservare alcune tavole in anteprima, e alcuni esempi di persone che si sono prestate come modelle e modelli per alcune scene. Se vuoi essere immortalato/a anche tu e diventare protagonista di questa incredibile storia, continua a seguirmi, soprattutto su Instagram e Facebook, dove a breve lancerò delle news spaziali...

☝🏻

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