

Il mondo non sta cambiando. È già cambiato.
E non sto qui a dirvi cosa sia successo e bla bla bla, ne abbiamo le palle piene di sentirne parlare. Fatto sta che negli ultimi due anni l'online è schizzato alle stelle, e nel 2022, nel giro di pochi mesi, il web 3.0 e suo cugino il metaverso si sono popolati di nuove sfide e nuovi prodotti unici. Tra i quali gli NFT, i non-fungible token, vale a dire oggetti unici, spesso opere d'arte digitali – e alternative rispetto alla consueta concezione di arte – strettamente legati al trading delle cryptovalute. Non a caso si parla di cryptoart.

Ma che ne so io di crypto?

Niente. Assolutamente niente. Nada. Zero assoluto.
Per quel che mi riguarda, il trading è un'invenzione delle SpA per tenere in equilibrio precario il capitalismo nel quale sguazziamo.
Però ne so qualcosa di arte. E devo ammettere che il termine cryptoart ha subito attirato la mia attenzione. Tant'è che appena ne sentii parlare provai subito a ficcarci il naso, ma appena Metamask iniziò a chiedermi cose troppo ambigue per i miei gusti, lasciai perdere e mi rassegnai nella mia beata ignoranza.
Tuttavia, dopo qualche settimana, un paio di amici mi chiamarono per un progetto NFT, ed essendo loro dei programmatori smanettoni di prima categoria, accettai.
Dopo alcuni (tanti in realtà) test di personaggini che non mi convincevano, siamo giunti all'idea dei procioni rock, i Rocker Raccoon appunto, la cui assonanza col Rocket Raccoon dei Guardiani della Galassia è del tutto casuale. 😐
Un bordello!
Spulciando gli NFT collezionabili nelle varie piattaforme tipo Opensea, Rarible e compagnia bella, mi sembrava fosse abbastanza una cazzata da fare. Pareva bastasse realizzare un personaggino basico per poi vestirlo in varie maniere, e infine lanciare il tutto nel "randomizzatore" per vedere cosa saltava fuori.
Detta in soldoni è così. Ma tra il dirlo e il farlo c'è di mezzo l'oceano. In realtà si rivelò uno sbattimento atomico. Uno di quegli sbattimenti cui nemmeno trent'anni di esperienza nel digital design possono molto.
Le ore diventavano giorni. I giorni diventavano mesi. Disegnavo ovunque, a qualunque ora. Quando non ero a casa o un studio con la mia Wacom, mi portavo via l'iPad, e proseguivo a disegnare mentre attendevo un cliente, mentre ero a cena da mia madre, a volte persino mentre cagavo... 😅
Credo di non aver mai disegnato così tanto in vita mia, manco ai tempi di Celentano. Vedevo procioni ovunque. Li sognavo persino. E li sogno tutt'ora. Sono arrivato al punto di odiarle quelle bestiacce con la mascherina nera! 😑

E mo?

Dopo oltre sei mesi di duro lavoro, eccoci giunti finalmente alla luce in fondo al tunnel. Il progetto Rocker Raccoons ha preso vita.
Abbiamo randomizzato una prima collezione di 6666 procioni, ognuno dei quali è originale e unico, contrattualizzato dalla blockchain Polygon (e probabilmente anche Ethereum, vedremo in seguito). Ne trovate di tutti i tipi, fino a versioni rarissime, come gli omaggi ai grandi musicisti e ai supereroi (alcuni esempi nella gallery qui sopra).
Ma seguiranno altre collezioni, ancora più fiche, ancora più rare... 😉
Pertanto, siete pregati, se non di acquistarne almeno uno (considerando che il valore potrebbe salire vertiginosamente), quanto meno di seguirci su Twitter e su Instagram, sostenendo la nostra causa, spulciando qua e là, e guardandovi i vari video per capire tutto il lavoraccio che si cela dietro a un progetto di questo genere.
Grazie. 😊
Visita il sito ufficiale: rockerraccoons.com
PS
Di seguito, alcuni processi creativi che mostrano come nascono i procioni unici, ossia quelli che non hanno alcuna variabile. Come potete vedere, non c'è trucco, non c'è inganno, li ho disegnati tutti a mano libera, uno per uno, vestito per vestito, accessorio dopo accessorio.
Per altri processi creativi e video curiosità, seguiteci su Instagram, Twitter e visitate il sito rockerraccoons.com.
Ziggy Coon
Omaggio a David Bowie e al suo Ziggy Stardust
Tempo impiegato: circa 3 ore
Jimy Coondrix
Omaggio a Jimy Hendrix, perché era d'obbligo
Tempo impiegato: circa 3 ore e mezza
Koonshiro
Omaggio a Kenshiro, perché spacca!
Tempo impiegato: circa mezz'ora (dovevo solo fargli le stelle, l'avevo già ingrossato per altre versioni)